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Che cos’è l’obesità?

Che cos’è l’obesità?

  • 25 Giugno 2025
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L’Obesità è una malattia cronica multifattoriale che deriva dall’interazione di fattori genetici, ambientali, sociali, comportamentali, culturali e metabolici. È una delle patologie più diffuse della società industrializzata: si calcola che nei paesi occidentali oltre il 20% della popolazione abbia un eccesso ponderale patologico.
L’obesità, come tutte le malattie, accorcia la durata della vita e ne peggiora la qualità. Essa, infatti, predispone allo sviluppo di patologie correlate quali diabete, ipertensione, dislipidemia, patologie cardio-vascolari, insufficienza respiratoria, ictus. Si è inoltre accertata una maggiore incidenza di alcune patologie oncologiche nei soggetti obesi (tumori dell’endometrio, della mammella, della prostata e del colon).
L’obesità peggiora la qualità della vita (ad esempio favorendo artropatie) e provoca disagio sociale e psicologico a causa del pregiudizio che si è creato intorno ad essa. Questo è purtroppo lo stigma che i soggetti obesi si trovano ad affrontare nonostante la patologia già invalidante che si trovano a combattere.

Se cerchi un consulto con un medico specialista in chirurgia bariatrica e metabolica entra in contatto col il Dott. Luca Ferraro che riceve presso il poliambulatorio di Salute & Cultura a Treviso

Chi è a rischio?

L’obesità è una patologia cronica divisa in stadi di gravità.
Il metodo più semplice per caratterizzarla è calcolare l’indice di massa corporea (BMI) che si calcola dividendo il peso in Kg per il quadrato dell’altezza in mt: BMI=(Kg/m)2
Si riconoscono pertanto:

  • Obesità I grado BMI compreso tra 30 – 34.9 (lieve)
  • Obesità di II grado BMI compreso tra 35 – 39.9 (moderata)

  • Obesità di III grado BMI maggiore di 40 (severa)

Quali sono i trattamenti efficaci?

Esiste un’ampia varietà di opzioni efficaci per il trattamento dell’obesità:

  • Dieta ipocalorica e ipolipidica
  • Terapia comportamentale

  • Terapia farmacologica

  • Terapia chirurgica


L’obiettivo comune è la perdita di peso in eccesso e il mantenimento di questo nel tempo.
Se in soggetti con malattia iniziale l’interazione di due o più terapie mediche possono essere di aiuto, negli obesi gravi la chirurgica è l’unica terapia in grado di apportare risultati incoraggianti e duraturi. Non è escluso che dopo l’intervento è indispensabile per il paziente seguire un programma integrato di guida nutrizionale, attività fisica e terapia del comportamento.

Per chi la terapia farmacologica?

La terapia farmacologica dell’obesità assume oggigiorno aspetti sempre più consistenti. I farmaci attualmente utilizzati ed approvati sono agonisti ormonali, normalmente rilasciati dall’intestino dopo il pasto, che stimolano la sazietà e riducono la fame.
Nelle persone obese queste molecole hanno un rilascio ridotto, portando a maggiore senso di fame ed a sviluppo di insulino-resistenza e quindi di stadi di alterato controllo glucidico (pre-diabete e diabete) ed obesità.
Questi farmaci necessitano di prescrizione medica e la loro somministrazione deve essere gestita e monitorata nel tempo. 
Le indicazioni per la terapia farmacologica dell’obesità sono:
  • un BMI uguale o superiore a 30 Kg/m2 (obesità di I grado).
  • un BMI uguale o superiore a 27 Kg/m2 (sovrappeso) con disturbi associati, quali: diabete, ipertensione, dislipidemia , problemi respiratori, storia di infarto o ictus.

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Per chi l’intervento chirurgico?

La chirurgia che cura l’obesità, chiamata chirurgia bariatrica, è riservata a pazienti motivati con rischi operatori accettabili e che abbiano secondo le linee guida internazionali:
1. Età compresa tra 18 e 65 anni.
2. BMI uguale o maggiore di 40 (Obesità di III grado) oppure un BMI>35 (Obesità di II grado) ma affetti da patologie correlate (diabete, cardiopatia, ipertensione, dislipidemia, osteortopatie etc)
3. Comprovati tentativi dietetici e nutrizionali (con o senza medicinali).
4. Escluse patologie endocrine e gravi disturbi psichiatrici.


Tali indicazioni standardizzate sono orientative e soggette a modifiche qualora sia necessario; infatti, il chirurgo considera ogni singolo paziente, il suo inserimento sociale e culturale, le motivazioni, la voglia di collaborare e il supporto familiare e quindi, mira principalmente a garantirgli un adeguato e duraturo calo ponderale e una migliore qualità di vita.

Quali interventi:

La Sleeve Gastrectomy (SG) consiste nella resezione dei due terzi dello stomaco lasciando una porzione di organo simile ad un tubulo. Sleeve in inglese significa “Manica”, richiamando la forma dello stomaco residuo dopo asportazione di gran parte dell’organo. Ad ‘oggi è l’intervento di chirurgia bariatrica più eseguito al mondo.

Come funziona:
La SG è un intervento restrittivo. Ovvero, l’asportazione di gran parte dello stomaco ne riduce il volume ed induce un senso di sazietà precoce. Ne consegue che basteranno pochi bocconi di cibo per essere sazi.

Come viene eseguito:
In anestesia generale. In laparoscopia o con tecnica robot-assistita grazie all’utilizzo di strumenti che permettono di tagliare e cucire contemporaneamente lo stomaco.

Quanto dura l’intervento:
L’intervento dura 40-60 minuti. Dopo il risveglio in paziente inizia subito a bere liquidi chiari e viene fatto alzare riprendendo precocemente la moblizzazione. Non vengono di norma posizionati sondini, drenaggi o catetere.

Quanto si resta ricoverati:
La degenza prevede due notti in ospedale per un totale di tre giorni. Nell’immediato post-operatorio e durante la degenza si somministrano farmaci antidolorifici ed anti-emetici per garantire il massimo confort e la miglior ripresa del paziente

Come sono i risultati:
Il risultato sarà una consistente rapida perdita di peso che, in media, raggiunge circa il 60% (e più) del peso in eccesso senza sforzi eccessivi ma, semplicemente, rispettando nel tempo le regole alimentari e comportamentali prescritte e seguendo un percorso di follow-up.

Ci sono complicanze:
La SG è legata a un basso tasso di complicanze. Tuttavia, rimane pur sempre un intervento chirurgico addominale. La maggior parte delle complicanze comunque hanno un tasso inferiore ad 1/1000 casi e la maggioranza di queste non richiedono un nuovo intervento chirurgico.

 

In cosa consiste il Bypass Gastrico?

Il Bypass Gastrico (BPG) consiste nella creazione di una tasca gastrica di circa 30cc che riceve il cibo divisa dal restante stomaco. La porzione di stomaco che non riceve più cibo (Stomaco escluso), rimane attiva e funzionante. Un’ansa del piccolo intestino (tenue) viene divisa. Il capo distale dell’ansa divisa (Porzione alimentare) viene collegata alla piccola tasca gastrica di 30cc, così il cibo passerà dalla tasca gastrica direttamente all’intestino tenue. Il capo prossimale dell’ansa divisa (Porzione biliare) è invece in collegamento con lo stomaco escluso) e riceve i succhi pancreatici e biliari. Essa viene cucita in basso con l’ansa distale (Porzione alimentare), formando pertanto la porzione comune che seve all’assorbimento, eseguendo quindi un Bypass dell’intestino tenue. In questo modo, i succhi biliari e pancreatici (che servono per digerire i lipidi e zuccheri) agiscono più distalmente nell’ansa del tenue che contiene il cibo. 
 
Come funziona:
Funziona tramite un meccanismo misto. La perdita di peso è garantita sia dalla restrizione gastrica che induce un rapido senso di sazietà e quindi, riducendo inevitabilmente l’apporto calorico, sia da un ridotto assorbimento degli alimenti. 
 
Come viene eseguito:
In anestesia generale. In laparoscopia o con tecnica robot-assistita grazie all’utilizzo di strumenti che permettono di tagliare e cucire contemporaneamente lo stomaco.
 
Quanto dura l’intervento:
L’intervento dura 40-60 minuti. Dopo il risveglio in paziente inizia subito a bere liquidi chiari e viene fatto alzare riprendendo precocemente la moblizzazione. Non vengono di norma posizionati sondini, drenaggi o catetere.
 
Quanto si resta ricoverati:
La degenza prevede due notti in ospedale per un totale di tre giorni. Nell’immediato post-operatorio e durante la degenza si somministrano farmaci antidolorifici ed anti-emetici per garantire il massimo confort e la miglior ripresa del paziente
 
Come sono i risultati:
La perdita di peso dopo BPG è consistente e duratura. Dopo l’intervento di bypass gastrico, il paziente necessita di un periodo di riabilitazione all’alimentazione solida; alla dimissione riceverà informazioni circa la nuova dieta “semi liquida” da seguire con gli alimenti consentiti e meglio tollerati nei primi mesi dopo l’operazione. Gradualmente potrà introdurre nuovi cibi solidi a seconda della personale esperienza e tollerabilità. Seguire attentamente i consigli alimentari e comportamentali suggeriti contribuirà ad ottenere i migliori risultati nella perdita di peso e soprattutto duraturi nel tempo.
 
A chi è riservato:
Ai pazienti obesi con indicazione a chirurgia che presentano sintomi importanti di reflusso gastroesofageo e/o patologie relate oppure in caso di pazienti diabetici con scarso controllo della glicemia
 
Ci sono complicanze:
Si tratta di un intervento chirurgico, con tutte le possibili complicanze della chirurgia addominale.
Nel corso dei mesi successivi all’intervento si possono verificare:
  • Anemia da carenza di ferro e/o acido folico che può essere tuttavia prevenuta con la corretta somministrazione di integratori alimentari specifici;
  • Osteoporosi da carenza di calcio che può necessitare di un integrazione per via orale;
  • Ulcera nel punto di unione dello stomaco con l’intestino (più frequente nei fumatori);
  • Ernia interna;
  • Dumping Syndrome o sindrome da svuotamento rapido che causa nausea, vomito o dolori addominali più frequentemente causata da gelati, dolci o cibi troppo zuccherati.
 
In ogni caso tutte queste complicanze sono gestibili e prevenibili pertanto, sarà necessario sottoporsi ad un follow-up periodico e seguire le indicazioni mediche e nutrizionali del chirurgo, cosa che aiuterà anche a massimizzare i risultati in termini di dimagrimento.
 
Cosa fare prima dell’intervento?
 
L’iter preoperatorio prevede una valutazione multidisciplinare:
  • Visita chirurgica: il chirurgo ha il compito di studiare l’obesità, di raccogliere i dati clinici fondamentali nella valutazione del rischio chirurgico (presenza di diabete, ipertensione arteriosa, apnee notturne, reflusso gastroesofageo) e del tipo di intervento da proporre, e di informare il paziente circa le diverse possibili procedure chirurgiche (benefici e complicanze);
  • Visita nutrizionale: lo specialista indaga sulla storia del peso (diete eseguite in precedenza e motivi del loro fallimento), successivamente valuta le abitudini alimentari del paziente obeso mediante il diario alimentare e esegue un’accurata anamnesi nutrizionale. Se emergono gravi errori dietetici che possono compromettere i risultati della terapia chirurgica, lo specialista indirizza il paziente ai gruppi di educazione alimentare, incontri di gruppo nei quali il paziente è portato alla correzione consapevole delle proprie abitudini alimentari
  • Valutazione endocrinologica: lo specialista indaga sulla possibile correlazione tra lo sviluppo di obesità ed alcune patologie endocrinologiche (malattie della tiroide, dei surreni, disordini ipofisari). Inoltra lo specialista endocrinologo valuta la presenza di diabete e gestisce eventuali modifiche terapeutiche comportamentali.
  • Consulenza psicologica lo psicologo mediante un colloquio e la compilazione di alcuni questionari esclude la presenza di psicopatologie gravi, analizza il grado di motivazione al calo ponderale e la capacità del paziente ad aderire al programma di follow-up postoperatorio.
Sono inoltre necessari:
  • EGDS: è fondamentale eseguire una gastroscopia per valutare eventuali processi patologici a carico di stomaco ed esofago (esofagiti, lesioni precancerose o cancerose, presenza di ernia iatale). Queste informazioni sono essenziali nello stabile il tipo di intervento più idoneo per il singolo paziente,
  • Esami del sangue: emocromo, creatinina, sodio, potassio, calcio, colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, TSH, cortisolo,
  • Ecografia addome completo
 
Cosa fare dopo l’intervento?
 
Un’ottimale perdita di peso e il mantenimento di esso nel tempo non dipende unicamente dall’intervento chirurgico ma anche dall’impegno del paziente a collaborare con l’equipe medica e chirurgica.
Alla dimissione il paziente riceverà informazioni e consigli circa il nuovo stile di vita da adottare e le nuove abitudini alimentari da seguire rigorosamente, almeno nei primi mesi del postoperatorio.
È necessario rispettare i tempi e le modalità del follow-up: visite di controllo periodiche ed esami ematochimici di routine per accertare lo stato di salute del paziente. 
Tutti i pazienti sono invitati a contattare il sottoscritto ogni volta che ne avvertano la necessità.
 

Terapia farmacologica

 
Oggigiorno per il trattamento di alcuni gradi di obesità e sovrappeso ci sono a disposizione dei farmaci che sotto regolare prescrizione specialistica possono essere somministrati dal paziente stesso.
Si tratta di farmaci agonisti dei recettori GLP-1 che riducono il senso di fame riducendo la tipica resistenza all’insulina frequente nei pazienti affetti da obesità, migliorando quindi anche il controllo glicemico dei pazienti.
Sono farmaci efficaci e dotati di scarsi effetti avversi che possono essere prescritti in casi specifici.

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