L’osteoporosi è una condizione che agisce in sordina, spesso senza sintomi evidenti, fino a quando non si manifesta in modo improvviso e doloroso: una frattura causata da un gesto minimo, come un colpo di tosse o una caduta banale. Per questo viene definita una malattia silenziosa, ma le sue conseguenze sono tutt’altro che leggere.
Colpisce principalmente le donne dopo la menopausa, ma può interessare anche uomini e soggetti più giovani, soprattutto in presenza di determinati fattori di rischio. L’osteoporosi indebolisce progressivamente la struttura delle ossa, rendendole più fragili e soggette a fratture, in particolare di femore, polso e vertebre.
Come riconoscerla? Prevenzione e diagnosi precoce
Uno dei principali problemi legati all’osteoporosi è la sua mancanza di sintomi nelle fasi iniziali. Spesso viene diagnosticata solo dopo la prima frattura. Tuttavia, alcuni segnali possono rappresentare un campanello d’allarme:
Riduzione della statura nel tempo
Dolore alla schiena causato da fratture vertebrali
Postura incurvata
Fratture frequenti da traumi lievi
La diagnosi si basa principalmente sulla densitometria ossea (MOC), un esame rapido e indolore che misura la densità minerale delle ossa. È consigliabile eseguirla dopo i 65 anni, o prima se si hanno fattori di rischio come menopausa precoce, familiarità, uso prolungato di cortisonici o patologie croniche.
La prevenzione gioca un ruolo chiave: alimentazione ricca di calcio e vitamina D, attività fisica regolare (in particolare esercizi di resistenza e carico), e l’astensione dal fumo e dall’alcol sono alleati fondamentali per proteggere la salute delle ossa.
Vivere bene anche con l’osteoporosi
Oggi l’osteoporosi si può gestire con successo grazie a trattamenti farmacologici specifici, integratori e programmi personalizzati di esercizio fisico. L’approccio deve essere integrato e costante, per evitare peggioramenti e mantenere una buona qualità di vita.